Cronotassi
Cronotassi dei Vescovi di Camerino Mancano notizie certe del III e IV secolo. Molte sono le lacune della cronotassi per l’Altomedioevo.
Conterremo la elencazione alle notizie sicure.
- GERONZIO Primo certo vescovo di Camerino è Geronzio che nel 465 firmò il concilio romano di papa Ilario.
- BONIFACIO Nel 501 e 504 partecipò a due concili di papa Simmaco.
- SEVERO È destinatario di una lettera di Pelagio I nel 560.
- GLORIOSO
- FELICE Glorioso nel 649 e Felice nel 681 conservano nomi latini in era longobarda. Di un SOLONE o SALMES non si hanno documenti certi.
- ARVINUS A un placito tenuto a Camerino nell’811 da un gastaldo e due scabini presenzia “Arvinus episcopus”.
- FRATELLO È presente alla coronazione di Ludovico II a Roma nell’844. È caduto nelle opere degli storici il nome di “ANSELMUS camortinus”.
- ANSOVINO (non Anselmo) 850 circa-868. È il santo della serie. Lo hanno venerato in vita e in morte per i suoi prodigi. Rifulse per la forza con la quale contestò consuetudini non accettabili e per la carità con la quale assisté il suo popolo. Non ha documentazione accettabile “CELSO”.
- EUDO Eudo è autore del famoso diploma datato 944 con il quale autorizza la erezione di S.Maria a Sanseverino.
- PIETRO I Commise a Pellegrino monaco la biografia di Sant’Ansovino (963-967).
- ROMUALDO Nel 993 partecipò alla canonizzazione di S.Ulderico vescovo di Augusta. Forse era ancora vescovo alla morte di S.Romualdo (1027).
- AZO Presente al sinodo romano di Giovanni XIX nel 1029.
- ATTO I Citato nel diploma di Leone IX del 1049.
- UGO I Presente al concilio Lateranense di Nicola II nel 1058. Costruì il nuovo tempio in onore di San Severino nella città che da lui prese nome. Resse la diocesi fino al 1094.
- LORENZO Vescovo dal 1103 al 1119.
- TERRAMONDO Vescovo dal 1122 al 1135.
- UGO II Prima coadiutore poi successore di Terramondo nel 1135.
- TODINO 1146-1166
- ACCETTABILE Vescovo nel 1171, firmò il concilio Lateranense di Alessandro III nel 1179; viveva ancora nel 1186.
- ATTO II Fu un pacificatore nelle questioni tra monasteri. Si hanno documenti nel 1192 e nel 1223.
- RINALDO (Rainaldo) Prima arcidiacono, vescovo dal 1224 al 1226.
- PIETRO II Vescovo nel 1226 poi trasferito a Fermo.
- FILIPPO Tra il 1230 e il 1246 curò la diciplina del clero e dei monaci.
- GIOVANNI Vescovo intorno al 1247-1251.
- GUGLIELMO Vescovo nel 1251, subì il sacco della città nel 1259 quindi fu trasferito a Nepi.
- GUIDO Eletto nel 1259. Collaborò alla ricostruzione della città e delle chiese, ottenne la restituzione delle reliquie di S.Venanzio trafugate nel 1259. Morì nel 1274.
- RAMBOTTO VICOMANNI Canonico e arcidiacono fu eletto dal Capitolo (1275) e confermato da Onorio IV. Continuò l’opera di restauro delle chiese. Morì intorno al 1306.
- ANDREA Di Gubbio, rettore della Marca, tenne la sede episcopale dal 1307 al 1310.
- BERARDO Dei conti di San Maroto. Successe nell’arcidiaconato a Rambotto e ad Andrea nell’episcopato nel 1310-1327.
- FRANCESCO MONALDI Di Urbania, canonico della cattedrale e di S.Venanzio, fu vescovo dal 1328 al 1355. Subì una censura per l’adesione ai Fraticelli dalla quale fu prosciolto.
- GIOIOSO CHIAVELLI Della famiglia signorile di Fabriano. Vescovo di Camerino dal 1356, trasferito nel 1360 a Atri e Penne per scambio con Marco Ardinghelli, domenicano. Di lui resta un prezioso frammento di verbale di sacra visita. Tornò a Camerino nel 1374-1378.
- MARCO ARDINGHELLI Fiorentino, si scambiò la sede con il Chiavelli nel 1360 e fu vescovo di Camerino fino al 1374. Nel passaggio tra Gioioso e Marco, nel 1360, potrebbe aver retto la diocesi Luca Ridolfucci.
- BENEDETTO CHIAVELLI Nepote di Gioioso al quale successe nel 1378. Concesse il monastero di Belmangeri ai monaci Olivetani. Di lui si hanno notizie fino al 1387.
- NUZIO SALIMBENI Resse la diocesi dal 1390 al 1407.
- GIOVANNI Fu vescovo di Camerino dal 1407 al 1432. Fissò il numero dei canonici tolentinati; operò per la pace tra i Varano.
- PANDOLFO CONRADI Dei nobili di Alviano, resse la diocesi dal 1432 al 1437.
- ALBERTO DEGLI ALBERTI Nobile fiorentino, vescovo di Camerino dal 1437 al 1445. Partecipò al concilio di Firenze, fu creato cardinale da Eugenio IV. Si ritirò nel monastero di Grottaferrata tenendo la diocesi fino al 1445 come commenda.
- BATTISTA ENRICI Romano, vescovo dal 1445 al 1449.
- MALATESTA CATTANI Di Borgo San Sepolcro, più volte ritratto da Piero della Francesca, presente a Camerino solo per le nozze di Giulio Cesare Da Varano e Giovanna Malatesta, ne fu vescovo dal 1449 al 1460.
- ALESSANDRO OLIVA Agostiniano, di Sassoferrato, creato cardinale, ebbe la diocesi, in commenda, fino al 1463.
- AGAPITO RUSTICI Trasferito a Camerino dalla diocesi di Ancona nel 1463 si dimise dopo un anno.
- ANDREA VEROLI Dopo varie diocesi fu trasferito alla chiesa di Camerino nel 1464 e la governò per 14 anni.
- RAFFAELE RIARIO Di Savona, nepote di Sisto IV. Ebbe la diocesi di Camerino come commenda.
- SILVESTRO DE LABRO Nobile reatino, fu vescovo di Camerino per soli due anni (1479-1481).
- FABRIZIO DA VARANO Umanista, della famiglia signorile di Camerino, fu vescovo dal 1482 al 1508.
- FRANCESCO DELLA ROVERE Di Savona. Passò in varie diocesi, tra le quali, per un anno, in quella camerte (1508).
- ANTONGIACOMO BONGIOVANNI Di Recanati, eletto nel 1509. Si dimise nel 1535. Durante il suo episcopato nacquero a Camerino i Cappuccini.
- GIANDOMENICO DE CUPIS Romano, elevato al cardinalato da Leone X ebbe la diocesi di Camerino dal 1535 al 1537, quindi passò ad incarichi romani.
- BERARDO BONGIOVANNI Romano, fu vescovo di Camerino dal 1537 al 1574. Iniziò la costruzione dell’episcopio, restaurò la cattedrale, istituì il monte frumentario, fece la ricognizione del corpo di S.Venanzio, fu nunzio in Polonia, partecipò attivamente al concilio di Trento, istituì uno dei primi seminari del mondo.
- ALFONSO BINARINI Di Bologna. Da Rieti fu trasferito a Camerino nel 1574. Ritrovò il corpo di S.Severino, promosse l’attuazione del concilio tridentino, morì nel 1580.
- GIROLAMO VITALI DE’ BUOI Di Bologna. Canonico della basilica vaticana fu promosso alla chiesa di Camerino nel 1580. Fu nunzio in Polonia, inaugurò la cattedrale dopo solenni restauri, lasciò importanti perché minuziosi atti di sacra visita, morì a Roma nel 1596. Durante il suo episcopato Sisto V smembrò la diocesi per istituire quelle di Tolentino e Sanseverino.
- GENTILE DELFINI Patrizio romano, fu vescovo dal 1596, ospitò Clemente VIII nel 1597, morì nel 1601.
- INNOCENZO DEL BUFALO CANCELLIERI Romano, fu eletto vescovo di Camerino nel 1601. Fu inviato in Francia come Legato pontificio, creato cardinale nel 1604, si dimise nel 1606, morì nel 1610.
- GIOVANNI GIOVANNINI SEVERINI Di Matelica, fu vescovo dal 1606 per 16 anni e quindi trasferito.
- CESARE GHERARDI Perugino, cardinale, vescovo di Camerino dal 1622 per un solo anno.
- GIOVANNI BATTISTA ALTIERI Nobile romano, eletto vescovo nel 1624, resse la diocesi per tre anni, quindi si dimise e fu creato cardinale.
- EMILIO ALTIERI (CLEMENTE X) Fratello di Giovanni Battista gli successe nel 1627. Pubblicò le costituzioni sinodali improntate al concilio di Trento. Fu cardinale, Legato del Pontefice, eletto papa a 80 anni (1670-1676) quando aveva lasciato la diocesi.
- GIACOMO FRANZONI Cardinale, successe all’Altieri nel 1666. Costruì il seminario, restaurò l’episcopio e la cattedrale.Eletto vescovo tuscolano nel 1687, conservò l’amministrazione della diocesi di Camerino. Morì a Roma nel 1697.
- FRANCESCO GIUSTI Di Foligno. Consacrò la collegiata di S.Urbano ad Apiro. Morì nel 1702.
- BERNARDINO BELLUCCI Nobile pesarese. Fu trasferito dal Montefeltro alla nostra diocesi nel 1702. Curò la ricognizione dei santi custoditi e venerati in diocesi, fu eminente per la vita di pietà. Morì nel 1719.
- COSMA TORELLI Di Forlì. Fu vescovo di Camerino nel 1719. Partecipò al concilio romano di Benedetto XIII. Donò alla cattedrale la statua argentea di S.Ansovino. Quando nel 1728 fu eretta la diocesi di Fabriano ne ebbe per primo il titolo abbinato a quello di Camerino. Morì nel 1736.
- IPPOLITO ROSSI Di Parma, nobile, fu vescovo di Camerino e Fabriano nel 1736. Eminente per prudenza e santità, dopo un decennio fu trasferito a Senigallia.
- FRANCESCO VIVANI Di Osimo, fu trasferito a Camerino da Nepi e Sutri nel 1746. In cattedrale curò la suppellettile, a S.Venanzio donò la statua argentea del patrono e sei grandi candelabri.
- LUIGI AMICI Nobile camerinese, fu eletto vescovo in patria nel 1769. Nel 1787 la diocesi subì il distacco di Fabriano e Matelica e il vescovo fu elevato alla dignità arcivescovile. Curò il restauro della cattedrale e del palazzo vescovile. Morì nel 1795.
- ANGELICO BENINCASA Ministro generale dei Cappuccini, fu vescovo dal 1796 al 1816. Nel 1799 città e diocesi subirono il grave terremoto che, tra l’altro, distrusse la cattedrale e la collegiata di S.Venanzio.
- NICOLA MATTEI Nobile, di Pergola, vescovo nel 1817. Nel 1833 consacrò la ricostruita cattedrale. Ebbe ospite Gregorio XVI nel 1841. Fu trasferito nel 1841 e morì due anni dopo.
- GAETANO BALUFFI Nobile, anconetano, fu trasferito a Camerino da Bagnoregio nel 1843. Aprì orfanatrofi, promosse il culto della beata Camilla Battista Da Varano. Dopo solo due anni fu eletto nelle congregazioni romane e creato cardinale.
- STANISLAO VINCENZO TOMBA Nobile, di Bologna, resse la diocesi di Camerino negli anni 1845-1847.
- FELICISSIMO SALVINI Patrizio, di Foligno,trasferito a Camerino da Acquapendente nel 1847 ove restò fino al 1893, dove con grande prudenza guidò i cattolici nel lungo periodo risorgimentale e nel passaggio di governo.
- CELESTINO DEL FRATE Trasferito a Camerino nel 1894, resse la diocesi con dolcezza e prudenza fino al 1908. Morì a Treia.
- PIETRO PAOLO CAMILLO MORESCHINI Passionista, impegnò il suo servizio pastorale nella difesa della dottrina e nell’avvio del movimento cattolico. Morì nel 1918 appassion.mente vicino a sacerdoti e soldati durante tutto il conflitto mondiale.
- ETTORE FRONZI Trasferito da Cagli e Pergola, resse la diocesi nei vent’anni tra le due guerre (1918-1938). Si ritirò e morì a Senigallia nel 1940.
- UMBERTO MALCHIODI Di Piacenza, visse in povertà e nel rispetto del diritto il periodo del 2° conflitto mondiale (1939-1946). Trasferito a Piacenza prima come ausiliare, poi quale titolare.
- GIUSEPPE D’AVACK Romano, portò a Camerino l’ansia drammatica della riforma soprattutto del clero, che venne realizzando con personale partecipazione. Si ritirò a Roma nel 1964, ove morì nel 1980.
- BRUNO FRATTEGIANI Di Perugia, fu eletto nel 1964, amabile, conoscitore appassionato della Sacra Scrittura, realizzò fraternità e applicazione del concilio Vaticano II. Si dimise dall’incarico nel 1989.
- FRANCESCO GIOIA Di San Vito dei Normanni, cappuccino, fu eletto arcivescovo nel 1990. Resse la diocesi fino al 9 gennaio 1993, quando la Santa Sede lo nominò Delegato presso il pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso e subito dopo Segretario del pontificio Consiglio per i migranti e gli itineranti.
- PIERGIORGIO SILVANO NESTI Di Marostica (VI), passionista. Fu eletto arcivescovo il 23 luglio 1993. Ordinato nella Cattedrale di Camerino il 31 agosto dello stesso anno, ha retto l’arcidiocesi fino al 30 maggio 1997. È stato Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. È deceduto in data 13 dicembre 2009; è sepolto al cimitero monumentale del Verano a Roma.
- ANGELO FAGIANI Di Monterubbiano (AP). Eletto arcivescovo il 14 aprile 1997. Ordinato nella Cattedrale di Camerino il 31 maggio 1997. Ha retto la diocesi nei difficili anni seguiti al grave sisma del settembre 1997. A seguito di una grave malattia, le dimissioni dall’incarico furono accettate il 3 settembre 2007. E’ deceduto a Fermo il 4 luglio 2020.
- FRANCESCO GIOVANNI BRUGNARO Nato a San Donà del Piave (VE). Del clero dell’Arcidiocesi di Milano. Eletto a questa sede arcivescovile il 3 settembre 2007, consacrato il 29 settembre 2007, prese possesso il 28 ottobre 2007. Il 27 luglio 2018 papa Francesco accolse la sua rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti di età. Da allora è Arcivescovo emerito.
- FRANCESCO MASSARA Nato a Tropea (VV). Del clero della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea. Eletto Arcivescovo di Camerino- San Severino Marche Il 27 luglio 2018. Riceve l’ordinazione episcopale il 6 ottobre nella cattedrale di Mileto. Ha preso possesso canonico dell’arcidiocesi il successivo 21 ottobre.
BIBLIOGRAFIA
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TURCHI, Camerinum sacrum, Roma 1762 P. SAVINI, Storia della città di Camerino, II ed., Camerino 1895 (aggiunte di M. Santoni)
B. FELICIANGELI, Cronotassi dei più antichi vescovi di Camerino, Camerino 1921 C. EUBEL, Hierarchia catholica medii et recentioris aevi, Padova 1960-1968 Cronotassi dei Vescovi di San Severino Marche
- ORAZIO MARZIARIO Di Vicenza. Primo vescovo della restituita diocesi da Sisto V nel 1586, Costruisce l’episcopio e l’ospedale, istituisce la comunità delle penitenti” di S. Maria Maddalena, riforma il Capitolo, accoglie i Filippini ed i Barnabiti. Muore il 3 giugno 1607.
- ASCANIO SPERELLI Di Assisi. Ausiliare del Marziario, gli succede nella cattedra e ne continua l’organizzazione diocesana. Importanti i sinodi del 1612 e 1619, e la Visita pastorale molto particolareggiata del 1626. Muore il 2 luglio 1631.
- FRANCESCO SPERELLI Nipote di Ascanio viene in aiuto allo zio e gli succede. Importante la Visita pastorale del 1634, ricca di notizie del tempo. Accoglie i frati di S. Francesco dì Paola (1642); tiene sinodo nel 1631 e 1640. Nel 1646 si dimette e ritorna ad Assisi.
- ANGELO MAIDALCHINI Domenicano di Viterbo, già vescovo di Aquino, nel 1646 è trasferito a Sanseverino, dove compie sinodi nel 1652 e 1667; riapre nel 1568 il seminario presso i Filippini; inizia la raccolta delle immagini dei vescovi e nel 1671 dona alla cattedrale l’organo del Catarinozzi. Nel 1677 si dimette e si ritira a Viterbo.
- SCIPIONE NEGRELLI Di Ferrara, tiene due sinodi, 1682 e 1698; chiude la comunità delle “Convertite penitenti” e vi accoglie le “Convittrici del Bambin Gcsù” (1093). Nel 1694 ha la Visita apostolica del card. Petrucci. Muore il 11 maggio 1702.
- ALESSANDRO AVI Di Camerino. Già vescovo di Pesaro, nel 1702 è trasferito a Sanseverino per il clima clima più confacente al suo stato di salute, ma vi muore appena un anno dopo il 15 settembre 1703.
- ALESSANDRO CALVI (detto anche ORGANI) Di Prato. Fa rigorosa revisione delle reliquie dei santi, tiene sinodo nel 1714, riapre al Castello il seminario con annesso convitto. Muore il 26 luglio 1721.
- GIOV. FRANCESCO LEONINI Di Roma. Governa la diocesi per quattro anni; alla morte avvenuta il 16 settembre 1725 lasciava alla cattedrale in ricordo il pastorale d‘argento.
- GIULIO CESARE COMPAGNONI Originario di Macerata; tiene sinodo nel 1726. Ottiene dal Capitolo Vaticano nel 1731 l’incoronazione della Madonna del Glorioso ed afferma la sua autorità sugli abati commendatari di S. Lorenzo, S. Paolo e S. Domenico Loricato. Muore il 12 aprile 1732.
- DIONISIO PIERAGOSTINI Di Camerino, già vescovo di Tricale dal 1728, è trasferito a Sanseverino nel 1732. Fa revisione dei propri dei santi locali, istituisce la “Confraternita di s. Ivo”, per notai e legali gratuiti per i poveri; consacra molte chiese, tiene sinodo nel 1733 e 1736. Di grande austerità, muore nella povertà l’8 dicembre 1745.
- GIUSEPPE VIGNOLI Di Camerino, rientrato per motivi di salute dalla delegazione pontificia di Francia, nel 1746 è nominato vescovo di Sanseverino. Istituisce la processione eucaristica della terza domenica; incorona la Madonna delle Vaccarecce e ottiene dal Capitolo vaticano l’incoronazione della Madonna dei Lumi. Tenta di trasferire la cattedrale a S. Lorenzo. Nel 1757 è trasferito alla sede di Carpentras. Quando muore (1782) lascia per testamento dei beni a Camerino e a Pievetorina per il culto ed in aiuto agli studenti poveri ed agli indigenti.
- FRANCESCO M. FORLANI Di Sutri, già vescovo titolare di Dardania, trasferito nel 1757 a Sanseverino; tiene sinodo nel 1764, tenta anche lui di trasferire la cattedrale in S. Lorenzo, ma quando nel 1765 è trasferito a Civita Castellana, il progetto fallisce ancora.
- DOMENICO GIOVANNI PROSPERI Di Camerino, già vicario del card. Altieri e delegato apostolico a Monaco, nel 1766 è nominato vescovo di Sanseverino. Tiene sinodo nel 1788. La città riconoscente per notevoli iniziative per il paese e per le attività spirituali lo ascrive nel patriziato settempedano. Negli ultimi anni sopporta serenamente la completa cecità.
- ANGELO ANTONIO ANSELMI Di Viterbo, già vescovo di Terracina e teologo al concilio di Pistoia, trasferito a Sanseverino nel 1792, guida la diocesi per 24 anni tra importanti e gravi avvenimenti: il disastroso terremoto del 28 luglio 1799, la consegna del seminario ai Barnabiti (1800), l’accettazione in dono del palazzo Margarucci (1802) per seminario ed episcopio, chiusura delle “misture parrocchiali” (1805), l’esilio a Como per rifiuto del giuramento a Napoleone (1808) la soppressione e depredazione delle comunità religiose (1809), ritorno dall’esilio (1815). Muore nel 1816 lasciando ricordo di uomo forte contro i malvagi ed amabile con i buoni.
- GIACOMO RANGHIASCI Di Gubbio, ricostruisce materialmente e spiritualmente la diocesi disastrata dal terremoto del 1799 e dall’invasione francese. Nel 1831 tiene sinodo diocesano e nel 1827 trasferisce la cattedrale nel Borgo, a S. Agostino, lasciando al duomo i frati minori. Muore il 15 maggio 1938.
- FILIPPO SAVERIO GRIMALDI Di Treia. Solennizza la canonizzazione di S.Pacifico (1839), apre l’Orfanatrofio femminile (1841) ed accoglie in diocesi le suore di s. Vincenzo. Nel 1861 dà le dimissioni e si ritira a Treia.
- FRANCESCO MAZZUOLI Di Città della Pieve, nominato prima amministratore apostolico e poi vescovo di Sanseverino, guida con grande saggezza e coraggio la chiesa setlempedana nel perio per età e malattia e torna in patria, dove muore nel 1890.
- AURELIO ZONGHI Di Fabriano, governa la diocesi per appena quattro anni (1889-1893), poi è trasferito a Jesi.
- GIOSUÈ BICCHI Di Città di Castello. Tiene sinodo diocesano e affida il santuario della Madonna dei Lumi ai Cistercensi (1901), restaura il duomo al Castello (1905). Muore improvvisamente l’8 gennaio 1913.
- ADAMO BORGHNI Di Ferrara, già vescovo di Comacchio, trasferito a Sanseverino, governa con dottrina, amabilità, e grande testimonianza di santità. Dal 1920 è anche Amministratore apostolico di Treia. Muore nel dicembre 1926 nella povertà, consumato da lavoro e penitenze.
- VINCENZO MIGLIORELLI Di Macerata. Già vescovo di Norcia nel 1928 è trasferito alla sede vescovile di Sanseverino, ne prende possesso ed invia anche una lettera pastorale, ma impedito a venire dal governo fascista, nel 1930 vi rinuncia. Muore a Roma nella povertà e nella sofferenza fìsica e morale nel 1939.
- PIETRO TAGLIAPIETRA Di Venezia. Attivo e stimolante suscita entusiasmo nella gente, realizza l’Oratorio maschile a s. Paolo, con cinema e Campo Sportivo. Dopo due anni e mezzo è trasferito a Spoleto.
- FERDINANDO LONGINOTTI Di Piacenza, eletto nel 1934, realizza subito molte opere: Oratorio femminile “Immacolata” (1937) e cinque chiese, la nuova cappella di San Severino con la cripta dei vescovi (1944) ed il monumento alla Madonna al Castello (1958). Tiene sinodo diocesano nel 1943 e fa venire in cattedrale le suore Sacramentine cieche per l’adorazione, ed al seminario prima gli Stimmatini e poi gli Orionini. Nel 1966 da le dimissioni e si ritira a Barna di Plesio (CO) dove muore nel 1977.
- BRUNO FRATTEGIANI Di Perugia, già arcivescovo di Camerino, guida la diocesi settempedana prima come amministratore apostolico (07.01.1967 – 23.06.1979), poi come vescovo proprio fino al 30 settembre 1986, quando per il decreto della Santa Sede (Congregazione per i vescovi) avviene la “unione piena” delle due diocesi di Camerino e San Severino a formare la nuova “Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche”. Si chiude così la sede vescovile di Sanseverino, di cui ultimovescovo titolare è stato mons. Bruno Frattegiani.
FONTI BIBLIOGRAFICHE
ARCHIVIO VESCOVILE DI SANSEVERINO MARCHE, particolarmente in Visite pastorali e Sinodi diocesani
G.C. GENTILI, De Ecclesia Septempedana, Vol. III, Macerata 1837S.SERVANZI-COLLIO, Serie dei Vescovi di Sanseverino nella Marca, Camerino 1875 (a cura di mons. Quinto Domizi)